Giornata di inizio ottobre, settembrina.
Inizio: 16+1 ( cit. Gianni Agnelli) Coyotes giocanti, 3 Coyotes accompagnatori/degustatori, 1 FotoCoach.
Fine: 100 bicchieri di birra vuoti
Nel mezzo: sudore, qualche goccia di sangue, qualche madonna scesa in terra chiamata non tanto sottovoce, qualche meta presa, UNA meta fatta.
Ma torniamo allíinizio i 16+1 ( cit. Gianni Agnelli) sono Ste, Mino, Je, Cassina, Roby, il Baffo, il Sindaco, il Cuoco, Volpe, Lolli, Henry, Buddah, LucaLoca, Loris, Gatto, Tab, Chicco.
Per Il Cuoco, LucaLoca e Volpe Ë stata la loro prima partita; i 3 accompagnatori/degustatori sono Antonello, Giorgio e Giovannone che hanno le mani sempre occupate da qualche salciccia o bicchiere di birra e 1 FotoCoach che si divide equamente tra soppesare i presenti per dare una sequenza di numeri, generalmente dal 1 al 15, e inquadrare i momenti epici della partita per permettere a tutti di dire ìÖIo CE-roî non riferendosi allíoggetto.
Naturalmente líOTTO beerFest Ë una scusa per ritrovare vecchi amici o per rinsaldare nuove amicizie, questo fuori dal campo, ma dentro il rettangolo sacro non si fanno sconti, ci si accapiglia di buona lena per portare la palla a casa degli avversari.
I 16+1 ( cit. Gianni Agnelli) incontrano nella prima partita i Babbyons, i padroni di casa, e da buoni ospiti perdiamo per tre mete a zero.
Il Coyote Ë un animale crepuscolare, il suo abitat Ë la penombra, giocare nel primo pomeriggio non si conf‡ al suo DNA.
Comunque anche se la partita era compromessa nessuno dei 16+1 ( cit. Gianni Agnelli) si Ë tirato indietro, anche non capendo molto di quello che succedeva intorno, tutti ci hanno dato dentro.
Ai saluti finali tutti amici come prima e pi˘ di prima.
Secondo incontro, cambio campo.
Campo Ë una parola grossa, le dimensioni erano un poco pi˘ grandi di un campo da tennis e dentro quei pochi centimetriquadrati si Ë giocato in 30.
Coyotes vs Mosquitos risultato finale 0 a 0.
Con un terreno di gioco cosÏ limitato nelle dimensioni i æ ne sono usciti frustrati perchÈ hanno dovuto trasformarsi in UOMINI di mischia.
Il gioco si Ë sviluppato intorno alla linea centrale del campo, non avvicinandosi mai alle rispettive linee di meta.
Ultima partita, si ritorna a giocare nel campo principale, ci si scontra, letteralmente, con i Broc-Miloíld
Durante i soliti convenevoli che si fanno in queste situazioni su una nostra distrazione veniamo bucati e gli avversari portano la palla oltre la nostra linea di meta.
Ma non finisce qui, siamo a pomeriggio inoltrato, il Coyote comincia a ritrovare il suo habitat, il sole Ë pi˘ vicino allíorizzonte, la temperatura Ë leggermente scesa, il metabolismo coyotesco comincia a produrre endorfine e altri stimolanti ed ecco che il branco si sveglia e si orienta verso una unica direzione, líH avversaria.
E venne la meta del pareggio; per la cronaca Tab ha portato il pallone nella casa degli avversari scortato da alcuni Coyotes.
PensierinoÖÖ.îTab Ë vero che ti sei girato alla fine della corsa non per vedere se cíerano avversari che ti braccavano, ma per vedere se alle costole avevi Il Cuoco o Lucaloca o Carmine per dargli la palla della meta e fare bere tutta la squadra gratisÖ.î
E arriviamo alla fine, tre partite giocate, tutti hanno dato la loro parte di sudore e qualche stilla di sangue ( Gatto), abbiamo fatto vincere i Babbyons, in casa loro.
I 16+1 ( cit. Gianni Agnelli) si sono divertiti, ma ora bisogna fare in modo di portare a casa qualche bel risultatoÖÖ.ma questo Ë uníaltra storia.
Il fine fine Ë stata una pila di 100 bicchieri di birra vuoti infilati uno nellíaltro a perenne ricordo che almeno nel terzo tempo vendiamo cara la pelliccia.
Il baffo.