Mucci
Campanale
Vernhet
Castelin
Assandro
Lamquet
Dalla Mariga
Rescigno
Lasorsa
Italiano
Sala D.
Loffredo
Barisione
Calogero F.
Caserini
Accurli
Brambilla M.
Brambilla G.
Sala L.
Benussi
A disposizione: Scalvini, Lazzaroni
Mete: Rescigno, Italiano. Una trasformata da Lamquet.
Best palyer : Brambilla G.
Best cazzata: Campanale, per aver calciato tutta la partita con le scarpe al contrario e con ancora intorno il cellofan.
Piove a Cernusco. C’Ë la nebbiolina sul campo fangoso. “E’ una giornata ideale per giocare a rugby” dice Giacomo Brambilla e
dice bene. Il rugby Cernusco deve dimostrare di essere ancora in corsa, deve dimostrare che certe cose feriscono ma non
uccidono. Di fronte c’Ë il Crema, solido e motivato. Il Cernusco parte forte e viaggia anche se c’Ë il fango che gioca per
una volta contro il gioco dei padroni di casa. La mischia infatti tiene ma non riesce a giocare come sa e cosi, anche se il
terreno non Ë adatto, l’attacco della Termostampi prova ad usare le sue armi. Robocop Rescigno semina il panico sulla fascia
della “chiusa” ma i suoi propulsori sono livellati dal campo impraticabile e cosi al momento del postbruciatore finale i
difensori del Crema hanno la meglio. Dall’altra parte Loffredo si muove come un cigno tra i placcatori padani ma le zampine
del cernuschese affondano nella melma e cosi gli sforzi del Ce non sono premiati, almeno fino alla mezz’ora quando Rescigno
si scrolla di dosso fango e avversari e schiaccia in meta la palla del 5-0 trasformata anche con due preziosi punti da
Lamquet, sempre attento e ordinato. Il vantaggio non cambia le sorti della gara che anzi si trascina fino all’intervallo
prima del quale c’Ë da registrare il grave infortunio di Accurli che, lanciatosi con coraggio a recuperare una palla persa,
ne esce con una brutta frattura a zigomo, mascella e orbita. Il Cernusco accusa il colpo, sopratutto psicologioco per le
sorti del compagno, ma il Crema non ne approfitta e anzi sono ancora i “blues” a dominare la scena con quasi venti minuti di
pressione in area che culminano con la meta di rabbia di Italiano, a suo agio nelle guerre di trincea. Da segnalare il
rientro, sia pure a mezzo servizio del sempre decisivo “Don” Paolone e di Matteo Brambilla, tornato in campo dopo una lunga
sosta per infortuni vari. Con le esperte terze linee in campo il Ce non soffre e porta a casa il 12-0 finale con qualche
nota postiva in vista del Gossolengo, qualche errorino da risolvere e l’apprensione per “l’estremo” sacrificio di Accurli.
Coraggio Ema, certe cose feriscono ma siamo tutti con te per recuperare assieme lo smalto di un tempo, non solo del terzo.