1∞ Torneo Lady Lovers Milano Rugby, Milano, Stadio Crespi, 13/11/2016
Lo spogliatoio dello stadio Crespi Ë molto meno ìeleganteî di come ci si aspetterebbe, Ë angusto,
essenziale, Ë líopposto degli splendidi pitch di erba sintetica soffice e magnifica che lo sovrastano, e
ci si sta davvero strette! Specialmente perchÈ ci troviamo a condividerlo con le sorelle delle altre
squadre, con i bambini del concentramento che ha avuto luogo la mattina, e le loro mamme, alcune
delle quali sono ìdei nostriî, e pure i pap‡ si affacciano, gettando scompiglio, per recuperare borsoni
e scarpiniÖ Ë tutto un poí confuso e non va meglio quando facciamo il riscaldamento tra miriadi di
moscerini che ci seguono, attratti dal calore dei corpi, e ci entrano nel naso, negli occhi, in boccaÖ
tutto questo passa in secondo piano alle 14:30, quando entriamo in campo agguerrite e compatte:
oggi emerge su tutto la grinta, siamo determinate, serie, concentrate, e cosÏ sono le nostre
avversarie, che lottano come noi su ogni palla. Non Ë facile, ma le Tacco 13 finiscono con un bilancio
positivo: 2 partite vinte, 1 persa, 9 mete fatte, 6 subite, un risultato che rispecchia i passi avanti fatti,
e indica la strada per ciÚ su cui dovremo ancora lavorare.
Poi arriva il momento della intima sincerit‡ dello spogliatoio, che proprio perchÈ angusto, e
promiscuo, ci ha consentito di conoscere le sorelle delle altre squadre, regalandoci un ìterzo tempoî
diverso, prima di quello ufficiale, fatto di donne con i capelli spettinati, di tenerezza, di condivisione,
di fisici non perfetti, perchÈ la maternit‡ e líet‡ ci hanno un po' cambiate, e di orgoglio per aver
dimostrato ancora una volta che, nonostante tutto, abbiamo scelto di essere donne sportive
affidabili e oneste.
Un pre-terzo tempo di affetto reciproco, di donne stanche, ma cosÏ belle perchÈ hanno scelto delle
priorit‡. Ieri noi eravamo tutte insieme, giovani meno giovani, fisici asciutti o meno. Abbiamo riso,
abbiamo confrontato i lividi e i graffi (líerba sintetica!), abbiamo conversato con i bambini ìdi tutteî.
I nostri fisici segnati dal tempo o dalla sofferenza piccola o grande che sia, ma eravamo noi.
Vere.
Senza paura di apparire.
Senza paura di dover dimostrare.
Senza paura di essere fraintese o invidiate o derise.
Questo ci portiamo a casa, e grazie alle sorelle che si sono scontrate e incontrate con noi.
Anna e Daniela
Tacco 13