A volte non Ë abbastanza mettere insieme dei pennelli, dei colori e una cornice per poter dire di avere un quadro.
Alla conclusione dellíultimo torneo tra i Coyotes†serpeggiava il dubbio di non riuscire ad essere un buon numero per la trasferta di Bolzano ma dopo vari messaggi la lista riportava pi˘ di 18 nomi: bene, si v‡!
Ma a volte gli impegni, la febbre o una caviglia malconcia possono mettere a soqquadro anche le migliori intenzioni, e alla conta finale i presenti ai piedi delle montagne sono solo14.
La tradizione di questa stagione continua e quindi, anche per questo torneo, Ë la pioggia ad accogliere le squadre, fortunatamente una pioggerellina che smette di scendere prima dellíingresso in campo.
Due quadroangolari vedono impegnati i partecipanti: Veterans Modena Rugby, I Ricci Monselice Rugby, I Gnari de Bresa Rugby Oltremella, Old Becks Rugby Reggio Emilia, Old Babbyons Milano e Old Kings Sudtirolo Rugby.
Ricky, McViron, Nani, Beppe, Treviglio, Salerno, Bear, Je, Chicco, Steve, Conrad, Ross, Sindaco e líoriundo in prestito Edy sono i quattordici presenti, pronti (non vuol dire poi capaci) a rispondere alle indicazioni di coach MuggiÚ.
Per completare il numero viene in nostro aiuto Stefania (si chiamava cosÏ?), fidanzata di Thor, in prestito dal Bolzano.
Le prime due partite, con il Bolzano e con il Reggio Emilia vedono i Coyotes uscire dal campo sconfitti dopo aver costruito ininterrottamente gioco ma aver fallito a pochi metri dalla meta e aver preso sempre mete in contropiede.
Il morale della squadra crolla e la delusione nelle parole di coach MuggiÚ Ë chiara. Uno squadrone che si intestardisce a giocare nere dopo nere dopo nere con gli uomini di mischia, non riuscendo perÚ ad avanzare e un gruppo di tre quarti giovane (..sportivamente parlando) che ancora necessita di esperienza e di convinzione.
Il gruppo fa quadroato e gli anziani (..sportivamente parlando) chiedono a gran voce una prova di orgoglio.
Ultima partita contro i Babbions, per alcuni Ë come un derby, una sfida sentita tra amici e cugini di diverso gradoÖ.
Fin dallíingresso in campo líapproccio alla partita Ë diverso, la concentrazione pi˘ alta, líattenzione allo schema di gioco maggiore ma, non arriva la meta. Ancora ci si ferma a pochi centimetri, fortunatamente, questa volta, senza essere puniti dal contropiede. Nel riquadro del tabellone finisce un pareggio, poteva andare meglio anche questa volta.
In questo quadro un poí funereo in realt‡ si possono trovare ancora i segnali dei progressi della squadra che a passi pi˘ o meno veloci sta costruendo un gioco e una struttura.
Il gruppo si ritrova al terzo tempo dove passa il ricordo del campo e ci si tuffa tra birra, spatzle, canederli e spezzatino per concludere la serata.
Per rispetto del nostro orgoglio evitiamo di pubblicare la foto del ìbest cazzataî JeromeÖ
Questo il racconto di una giornata, con líaugurio che da una notte buia appaia una ìnotte stellataî, che un semplice e banale quadro possa diventare†unëopera díarte.
Forza Coyotes!!