Ho quasi 47 anni e i muscoli che gridano vendetta. Ho orrendi lividi bluastri un po’ ovunque, e le caviglie (tutte e due) che mi fanno talmente male da farmi sembrare Charlot ogni volta che tento di camminare. I miei colleghi, che non sanno che gioco a rugby, oggi mi guardano impensieriti, forse chiedendosi se abbia avuto un incidente di qualche sorta… ma dentro, mi tengo strette le emozioni di un torneo al quale parteciperei ancora domani, con tutta la stanchezza, i dolori e la fatica, col sudore, col paradenti che sa di terriccio, con i capelli appiccicati sulla fronte sudata e le escoriazioni e i lividi.
Guardo le foto avidamente, lÏ siamo state brave, lÏ abbiamo sbagliato, guardo i volti deformati da sforzo, grinta, energia, determinazione. Guardo le foto e vedo tanta bellezza, la bellezza che non finisce sulle riviste patinate, la bellezza delle donne con le quali abbiamo condiviso fatica, dolore e gioia, con le quali abbiamo danzato, al terzo tempo, e cantato “Donne du du du in cerca di guai”… fiere di essere donne. La bellezza che ha portato la mia sorella T13 a turbarsi per aver causato un lieve infortunio, e l’infortunata a cercarla dopo per offrirle una birra, la bellezza che ci ha fatte sedere in cerchio per il saluto a fine partita intorno a una sorella infortunata che non poteva alzarsi. La bellezza che unisce fanciulli e adulti, che ti fa arrabbiare e ridere allo stesso tempo, e che ti fa ballare e cantare dopo il torneo.
PerchÈ quando scendi in campo contro le sorelle del rugby, t’incazzi, sudi, placchi, commetti errori, vinci, perdi, perdi la palla, ricicli, placchi ancora. Ma soprattutto mostri alle Donne, alle Ragazze, alle Bambine, che la Bellezza, quella vera, Ë quella del fair play, della sorellanza, dell’esprimere la propria personalit‡ dando sempre tutto in partita e nella vita, essendo accettata, accettando e accogliendo per come si Ë.
Credo che non abbiamo vinto il torneo, e che ci siano state qualche maul, qualche touche, un bel po’ di mischie. Direi che i miei muscoli dolenti sono d’accordo. Di sicuro so che non sono mai stata pi˘ fiera di poter mostrare a mia figlia, che ha appena cominciato nella U14, che la mamma … CE!
Daniela