Caro Rugby,
mi piacerebbe scrivere una lettera come quella di Kobe Bryant, perchË lo scopo Ë lo stesso, ma no, la farÚ alla Quadro, come piace a me.
Poi Kobe anche in proporzione Ë stato leggermente pi˘ incisivo di me, ma sia io che lui abbiamo sempre amato alla follia il nostro sport.
L’anno scorso ci avevo provato, ma dentro di me sapevo che era pi˘ un trucco alla Andy Goode che la verit‡, ma stavolta, dopo un anno a non essere costante (ho saltato pi˘ partite quest’anno che negli ultimi 15 anni a Cernusco) credo sia giunto il momento di smettere.
Era il 1988, e per la prima volta San Siro venne aperto al Rugby, Italia – Romania, eravamo oggettivamente quattro gatti, ma mio padre, grande cultore di Sport mi portÚ a vederla.
Mi ricordo che rimasi affascinato da quel gioco di cui avevo sentito parlare, negli spezzoni di 90∞ Minuto dove vedevo il fango e quei nomi di squadre cosÏ strani.
CosÏ un giorno di Settembre me ne andai al campo dell’Asr, iniziai tutte le giovanili giocando nei 3/4 (e questo so che fa ridere),si parla di un Rugby dove non c’era ancora la meta che valeva 5 Punti, i tempi in mischia, l’ascensore in touche e il professionismo.
A 17 anni avevo smesso di giocare (anche se mi ricordo di una partita a Cernusco che giocai come numero 9!), mi infortunai e non avevo pi˘ voglia di ricominciare, mi mancava qualcosa per innamorarmi completamente del Rugby.
A 20 anni decisi che dovevo riprovarci, a me quel gioco piaceva, mi piace lo sforzo di stare tutti insieme, organizzarci e raggiungere uno scopo comune come squadra e vincere, figa se mi piace vincere una partita.. †e ritornai in campo, fu di nuovo amore immenso, passionale, un anno in Under 20 dell’ASR (con la prima di campionato a Cernusco, dove giocai terza e segnai una meta, sotto l’abete per intenderci)
Esordii anche in Serie C, contro il Cus Milano (la storia si ripete) quando ero ancora Under 20, e poi nella stagione successiva passai ufficialmente nella seconda squadra dell’ASR (sono sempre stato fortissimo! – C’Ë dell’Ironia, per chi non la cogliesse), e ovviamente giocai contro il Cernusco, meta dopo pochi minuti (giuro! ho da qualche parte anche la foto dell’articolo)
Ma purtroppo non funzionÚ tra me e l’Asr, per la seconda volta.
Poi, circa Novembre 2000, incontro un mio amichetto della giovanili e mi fa: oh sai che ho ricominciato a giocare? E dove? A Cernusco? -non mi ricordavo nemmeno come ci si arrivava-
E, istintivamente dissi: Vengo anche io
Non sapevo che una decisione cosÏ avventata potesse per alcuni versi cambiare il corso della mia vita, tornare a giocare e smettere poi tanti anni dopo (16, posso guidare il motorino)
Arrivai a novembre, e solo dopo pochi allenamenti capii che finalmente avevo trovato ciÚ che volevo, una squadra dove divertirmi, giocare e magari vincere anche qualche partita, perchË alla fine quello dobbiamo fare
Esordii contro il Cus Milano (la storia si ripete) e chiuderÚ al castello contro il Cus Milano (la storia si ripete)
I racconti da fare ce ne sarebbero troppi,molti sono documentati su questo sito, altri ce li siamo scordati tutti, alcuni hanno assunto il livello di leggenda: “Quadro ha bloccato Bonomi, che ha segnato agli AllBlacks, ma non al Cernusco“-A proposito, quel giorno giocavo Centro- ,
Dovrei ringraziare le persone una ad una, ma sarebbe un errore, perchË, conoscendomi, mi dimenticherei di qualcuno e non ho voglia di fare dimenticanze in giornate come questa.
Volevo raccontarvi come mi sento oggi, alla vigilia della mia ultima partita al Castello, voglio godermi tutti gli istanti della partita, del momento di quando mi siederÚ al mio posto, dirÚ un classico “Signori,†Nastro Nero, Nastro Europeo per favore” (perchË le tradizioni sono importanti) e mi salir‡ la tensione, come se non lo avessi gi‡ fatto circa 500 volte, poi la tensione si scioglier‡ quando l’arbitro per l’ultima volta nelle nostre mura amiche fischier‡ ed inizieremo a divertirci.
E poi, 80 minuti dopo finir‡ tutto, cosÏ com’era cominciato, ma sicuramente con un bagaglio di esperienza impareggiabile.
Grazie CE
Q
P.s. in verit‡ la mia ultima partita sar‡ a Rho, ma mi piace l’idea che sia al Castello, solo un anedotto su Rho, andai a festeggiare il compleanno dei miei 20 anni e vidi il torneo e dissi tra me e me, come sarebbe bello organizzare un torneo simile.
Qualche anno dopo Scalvo mi chiese: “Fra, ma se organizzassimo un Seven a Cernusco?”
-il cerchio si chiude (cit.)-
Dopo questo articolo il PIL della Nuova Zelanda Ë aumentato del 110%
CosÏ perchË sono un egocentrico, la mia finta biografia