FRANCESCO MUCCI: La leggenda dell’uomo del Rugby

27 Set 2013

2Sulle rive della Martesana, sotto alle banderuole del castello scorre un fiume di leggende. Nomi, aneddoti, storie di uomini e di azione che hanno creato il mondo grigio-amaranto. Ci sono storie che non si possono raccontare, storie che devono essere raccontate in momenti precisi e altre che solo alcuni possono sentire. Ci sono anche storie di leggende che vengono raccontate ai piccoli runners e che hanno reso grande questa squadra e tra queste c’Ë a la storia dellíuomo del rugby, una storia persa tra le serate in club house e i raduni del minirugby, una storia che allíinizio di una stagione cosi importante merita di essere raccontataÖ

La storia dellíuomo del rugby Ë una leggenda antica. Parla di un uomo, di un giocatore che il dio del rugby stesso ha adottato donandogli la forza e la passione per giocare, raccontare e migliorare il suo sport. E’ una storia vera ma che solo in pochi conoscono.

Le origini del racconto racconti sono vaghe, di certo siamo nella Milano degli anni 80 nella depressa Dergano. La crisi industriale ha colpito duro anche tra i ragazzi del tempo che sperduti nella metropoli in rovina trovano conforto nelle serate con Colpo Grosso e la borsa del Fumetto. Nel mondo sommerso di Dergano pi˘ fortunati giocano a palla in piazzetta e gli altri stanno a guardare lo sport nazionale: il Subbuteo. Proprio a Subbuteo un giovane ragazzo dalle belle speranze si fa strada vincendo con il suo amico Paolino tornei su tornei.Appassionato di storie, numeri e ciclismo il giovane amante dello sport da sempre ha il sogno di provare ad uscire da quel ghetto e di portarsi dietro anche il fedele compagno di mille partite.† Il giovane e Paolino perÚ dovevano combattere ancora contro il peggiore dei nemici, il mondo del calcio. Ipnotizzati dalle promesse di successo e di futuro i due dimenticano in fretta la loro voglia di libert‡ e provarono la facile via del pallone rotondo. Il giovane putroppo con la palla rotonda non ci sapeva molto fare, mentre al suo amico quello che piaceva di pi˘ era stare fuori dal campo a incitare squadre dalle divise rosse e nere. La crisi colpÏ presto il giovane ragazzo che, all’ennesimo liscio difensivo, aveva deciso di dedicarsi al ciclismo su pista. Fu allora che il dio del rugby decise che in italia, la sua firma sarebbe stata una Q. In una notte agitata, tra un postalmarket incrostato e un fumetto, il rugby fece visita al giovane ragazzo sottoforma di Spiderman o almeno ci provÚ perchË in realt‡ non fece in tempo a manifestarsi. Credendosi punto da un ragno ovale il giovane quella mattina si svegliÚ con strane sensazioni in corpo. La sua squadra del cuore, líInter, nemmeno se la ricordava pi˘, il calcio divenne quasi roba da donne. Colto da nuove percezioni si rese conto di poter udire conversazioni a diversi metri distanza, di poter effettuare calcoli algebrici in tempi di record e di memorizzare le targhe delle macchine. Poi c’era lei, la strana palla ovale e i fumetti, quelli si che erano il futuro.

La squadra pi˘ vicina a Dergano era la ASR Milano, simbolo del rugby e della citt‡, il posto giusto per capire. Col fido Paolino, costretto anch’egli ad indossare paradenti e scarpine la sua avventura iniziÚ. Abile in campo, concreto in allenamento e attento a tutto quanto accade nel modo il giovane in poco tempo si ritaglia un ruolo importante nel club. Il Rugby gli piace perche si Ë se stessi in campo, perche gli amici sono importanti e perchÈ finalmente sa che Ë il suo modo per diventare grande. Il rugby ha scelto bene, il giovane Ë un esempio in campo e fuori e fa quello che tutti si aspettano da lui: da sempre tutto con il coraggio che solo il rugby sa donarti. Paolino intanto se ne va, il rugby Ë bello ma in campo non ci sono gli stimoli giusti*. Passano gli anni e il giovane diviene un uomo. Internet prende il posto di postalmarket, i fumetti diventano film, Chiappucci si ritira, ma il suo cuore resta uguale, anzi diventa pi˘ forte. Talmente forte da decidere di lasciarlo, quando nella sua squadra la voglia e il sacrificio lasciano spazio alla competizione e al protagonismo.
Un gesto leggendario, che il rugby vuole a se regalando al giovane una nuova missione.

Questa volta il sogno Ë pi˘ complesso: il rugby Ë difficolt‡ e come dicono alla sua amata Marvel ìi buoni vincono sempre negli ultimi cinque minutiî. Líuomo del rugby approda cosÏ a Cernusco, il posto che il rugby ha scelto per la sua consacrazione. In campo conduce il suo impeccabile stile fatto di cuore e voglia e diventa un esempio per generazioni di giocatori grigioamaranto ma la sua missione Ë pi˘ importante. Studi, amici e voglia lo portano a inventare e creare una vera e propria casa del rugby fatta di serate, di eventi di feste che per tutti significano proprio tutto quello in cui credere. I numeri e líorganizzazione sono la sua corazza, il rugby la sua anima e non cíË spazio per il resto a parte qualche fumetto. Gli anni si susseguono, ne passano 14 e invece di sedersi sugli allori il signor rugby supera se stesso creando con le sue mani anche la festa che oggi Ë il vanto grigio amaranto e che per sempre rester‡ famosa e negli occhi di tutti quelli che il Cernusco lo hanno vissuto davvero. Il rugby si compiace perchÈ la missione Ë compiuta e il ìpianoî era quello giusto . Ora Spiderman Ë un film per neofighetti e che anche Avengers Ë stato creato, líuomo Ë diventato leggenda e la cosa pi˘ bella Ë che dentro di lui nulla ancora Ë cambiato anche se líamore ha fatto breccia tra i numeri di targa, di tram e di telefono.

Ecco il signor rugby, líuomo che ha vinto un mondiale di spogliarello veloce, líuomo capace di perdere la voce in un drink, il fondatore dei suoi alcoolica. Ecco la storia di uno degli uomini che pi˘ di ogni altro rappresenta il Cernusco di oggi con il suo passato e con il suo presente pi˘ possente che mai.

Lo sappiamo, i bambini che sentono questa storia guardano sognanti le banderuole del Castello, anche loro forse potranno diventare come lui, l’uomo del rugby, e giocare con gli amici allo sport pi˘ bello del mondo. La figata Ë che intanto lo possono incontrare, tutte le volte che vogliono. Basta presentarsi al campo al martedÏ, al giovedi, al venerdÏ o venire a vedere i runners la domenica.
Lui si volter‡ a guardarvi, ascolter‡ cosa direte e sapr‡ esattamente che cosa volete chiedergli, anche se state parlando a bassa voce a tre tavoli di distanza perchË lui si chi le adora i piani ben riusciti.

e ricordateÖ
…se qualcuno ha un problema rugbystico che non puÚ risolvere e se riuscite a trovarlo forse, potrete ingaggiare il famoso Q aka Francesco Mucci.

*Paolino e q sono ancora amici, hanno preso strade diverse. Q sta al rugby come Paolino sta al Milan. Entrambi dal ghetto ci sono usciti eccome.

Lino Cagno
io 10.000 tu nemmeno 10

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