ASR ñ Cernusco: in campo contro la storia

5 Ott 2012

Il Generale Gazzoni

Eí tutto pronto ma nessuno ne parla.
Stavolta dopo lo scorso anno tutti fanno quasi finta di niente ma in fondo lo sanno. Sanno che le parole non valgono nulla, sanno che di inverno far‡ freddo e sar‡ difficile mettersi in cammino verso il Castello. Sanno che la delusione della scorsa stagione ha solo un modo per essere convertita.
Tutti lo sanno che adesso si fa sul serio. Chiudi gli occhi e sei gi‡ li. Si aspetta in silenzio nello spogliatoio, si aspettano Luca Assandro e Alberto Rescigno che contano le maglie, si aspetta líapplauso dei compagni, il pi˘ vero perche Ë quello che vorresti fare a te stesso.
Eí tutto pronto, si fa finta di nulla ma il tempo volge al termine e il campionato sta per iniziare e tutti lo sanno non basta stare zitti per far vedere che si Ë concentrati.

Poi arriva lui. Si sente il rumore della giardinetta inglese, il suo staff apre le porte. La divisa Ë luccicante, ecco IL GENERALE. Parole pochi, fatti tanti. La battaglia non la fa, nel suo cuore líha gi‡ combattuta migliaia di volte. Conosce gli esiti e le chiavi di volta. Conosce i punti forti e quelli deboli. Conosce lo sguardo di ogniuno, sa gi‡ se e come giocherai ma non puÚ dirtelo. Il suo compito Ë quello di accompagnarti al fronte, in battaglia perÚ ci vai tu.

Vuole che tutti lo guardino negli occhi perÚ, gli occhi del rugby. Le indicazioni sono poche. I suoi carri armati in prima linea per aprire il fronte, la sua RAF (Runners Air Force) in seconda per la superiorit‡ aerea, Líartiglieria con il numero due: ìMissile terra aria per il nemico vicino, mortaio per quello pi˘ in fondoî.In Terza linea ci sono i reparti speciali, guastatori di ruck, placcatori di fughe, protettori di mediani. Tutto deve essere in ordine. Poi ci sono i reparti tattici, li non si puÚ sbagliare perche il comando sul fronte Ë dei mediani. Servono aerei spia, logistica di supporto e protezione ai fianchi. Vuole tutto il generale e non lascia nulla al caso.

Ora se ne va anche lui, nella retroguardia a coordinare il supporto e siamo soli con noi ma uniti pi˘ che mai. Controsenso? Proviamo a fare quel giro di campo tutti insieme.

Si parte di nuovo, pi˘ vecchi fuori ma pi˘ giovani dentro perchÈ il dio dello sport ti concede, per una volta ancora, di rimetterti in gioco e di recuperare dove hai sbagliato. Non puoi farlo da nessuna altra parte. In campo si. Ogni domenica Ë diversa anche solo perchÈ in ogni saluto hai da dimostrare qualcosa, a te stesso e a chi ancora una volta Ë li di fianco a te e avete ancora le stesse possibilit‡ di ribaltare pronostici, risultato e chiacchiere.

Lino Cagno

 

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