Eí inziato come un gioco, un pesce di aprile (a settembre) ma qui a Cernusco ci siamo accorti che Ë bastato raccontare una storia cosi bella che a tanti Ë sembrata subito vera. Il capitano degli All Blacks a giocare in serie C. Difficile a crederci ma facile sognarlo. Noi ci abbiamo provato e abbiamo visto che non eravamo i soli. Tanti messaggi, tante domande, una sola speranza. Arriver‡ Richie? NoÖla risposta Ë secca, ma ci sentiamo di dire îalmeno per il momentoî.
Le nostre erano solo idee e le abbiamo scritte con ironia e voglia di condividere uno spirito goliardico come quello che il rugby ci ha insegnato a far crescere.
Possiamo dirvi che proveremo davvero a contattare il Capitano e ci faremo testimoni di un sogno cosi grande che ci ha contagiato e che per forza di cose dovr‡ fare emergere uno spirito che si trova solo su un campo da rugby.
Ci proveremo, anche solo per un allenamento, una foto o un sorriso.
Ci proveremo e vi terremo aggiornati su questa storia che chiameremo: ìUn sogno grigio-amarantoî
Ci proveremo perchË in quel campo da rugby i sogni si avverano.
Mc Caw a Cernusco, era solo un sogno
Immaginiamo un sogno…
Richie McCaw ha deciso: sbarcher‡ in Italia per il suo anno sabbatico. Vivr‡ a Milano dove scriver‡ la sua biografia, aprir‡ una nuova attivit‡ e continuer‡ a giocare, nel Rugby Cernusco.
La notizia sta facendo il giro del mondo e scatenando la fantasia dei rugbisti Italiani. Il leggendario capitano degli All blacks ha deciso di sbarcare in Italia ma non per portare al successo Zebre o Treviso, ma per pianificare le sue attivit‡ economiche e per giocare come faceva da ragazzino scegliendo una squadra dilettantistica dellíHinterland milanese.
Le notizie sono ancora confuse cosi come Ë la piccola realt‡ di Cernusco sul Naviglio scossa dalla notizia piombata sulla squadra locale nella serata di ieri. Sono infatti le 18.30 quando il telefono squilla e Marzia, la segretaria del Rugby Cernusco risponde al cellulare ad un numero lunghissimo. Il prefisso Ë sconosciuto e, cosa peggiore la voce parla uno strano inglese. Ci vuole qualche minuto per riuscire a capire ma sulla scrivania del presidente Viterbi arrivano strani messaggi lasciati da una agitatissima signora che ancora adesso non crede alla telefonata cui ha assisito.
Richie McCaw a Cernusco tre mesi!
Si pensa ad uno scherzo ma bastano un paio di telefonate per capire che si fa sul serio. Il capitano degli ALL BLACKS campioni del mondo vuole per sei mesi abbandonare gli stress del Super XV e trascorrere un periodo di vacanza in Italia. Vacanza si fa per dire, sponsor e interessi lo hanno gi‡ costretto a prendere casa a Milano e qui arriva líidea suggerita da uno dei nuovi sponsor ancora segreto ma pare nel campo delle bevande da tavola a base di carciofo.
Ritorno alle origini
Tornare alle origini, insegnare il rugby a chi questo sport lo pratica con passione, quella vera. Un paio di telefonate agli amici del Milano Rugby Festivale con Andrea Cerutti e la scelta cade sulla cittadina di Cernusco e sulla sua squadra di Rugby. Tante ambizioni, la voglia di tornare al passato e soprattutto quella di insegnare come riuscire a diventare vincenti nella vita e non solo in campo. In cantiere ci sono la biografia e la storia del capitano campione del mondo e proprio Milano sar‡ il luogo dove la prima stesura avr‡ luogo.
A quanto pare non ci saranno stipendi e ingaggi, McCaw giocher‡ ìgratisî al centro comunale di via Buonarroti con i ì Road Runnersî allenati da Mauro Gazzoni e non chieder‡ nessun extra alla squadra che continuer‡ a disputare il campionato di Serie C. ìNon sappiamo ancora se sia veroî ha dichiarato il coach del Rugby Cernusco ìdi certo per noi sarebbe un momento importante e per tutto il rugby in generale un evento epocaleî. Il ritorno alle origini del campione del mondo avr‡ eco internazione ma sembra non scuotere pi˘ di tanto ìil generaleî Gazzoni che a riguardo della sua nuovo acquisto dice:îSar‡ un onore per me allenarlo, ma prima dovr‡ conquistarsi un posto in squadra come tutti e per essere convocato dovr‡ pagare la tessera societaria, come tutti gli altetiî. Risposta díaltri tempi, in un rugby mai cosi vicino alla gente.
Ovviamente era tutto un gioco, un sogno dal quale non vogliamo svegliarci…e dal quale proveremo a non farlo