Si dice che William Webb Ellis abbia inventato il rugby. Nulla di più falso. Il rugby è stato inventato nel 1823 nel villaggio di Cassina de Pecchi a pochi metri dalla stalla della famiglia Cerutti.
In una chiara notte di luna piena William Web Ellis, arrivato nei dintorni di Milano da Mentone durante le vacanze estive dopo un faticoso anno di liceo alla scuola di Rugby, decise di uscire per giocare al suo gioco preferito: il football.
Con la sua palla si diresse al campo di Cassina e iniziò a calciare la sfera con i piedi, doveva allenarsi perché al suo ritorno in Inghilterra†il suo sogno era quello diventare un grande calciatore. Tutto avvenne in un attimo, all’ennesimo calcio di Ellis, il pallone colpito male prese uno strano effetto diretto verso le torbide acque della Martesana. Da un cespuglio con un salto formidabile sbucò un piccolo bambino biondo con un maligno sorriso stampato in faccia. Alto per la sua età, con due lunghe e potenti gambe che lo facevano assomigliare ad un airone era il figlio più piccolo della famiglia Cerutti appena trasferitasi a Milano dalla Svezia. Indossava una maglietta con il numero 12 e due piccoli guantini usati per aiutare la famiglia nella stalla. Giocava poco, stava seduto su una panchina poi quando qualcuno si faceva male andava lui a giocare. Il suo nome era Expedit, Expedit Cerutti. Il ragazzino abbrancò il pallone al volo il pallone con un tuffo plastico e atterrato guardò negli occhi il giovane William prima di iniziare a correre verso di lui con la sfera in mano. Sacrilegio! Cosa ci faceva con una palla in mano? Arrivato a pochi metri da William il piccolo Expedit scartò prontamente sulla sinistra muovendo con magia le sue leve possenti ma agilissime. William, sorpreso e divertito, tentÚ di fermare il bambino bloccandolo per le gambe ma la finta spiazzò l’inglese che cadde a terra con il muso nel fango.
Il giovane Expedit aveva schivato il primo placcaggio della storia e si era anche rubato il mitre inglese.
Ellis tornò a Rugby e pochi mesi dopo compÏ lo stesso gesto che lo consacrò alla storia come fondatore del gioco del rugby ma era stato il piccolo Expedit che aveva dato inizio alla storia dello sport più nobile del mondo.
Anni dopo Ellis tornò a Cassina, riconobbe Expedit e gli raccontò la storia che lo aveva reso famoso. Insieme i due scrissero le 98 regole per diventare il migliore giocatore del mondo e decisero di nasconderle in 98 bigliettini dentro 98 piccoli ovetti Kinder. Ellis morì qualche anno dopo, Expedit custodì il suo segreto per anni e mai ne parlò nemmeno con papà Besta ne tantomeno con il fratello minore Lack.
Sposatosi con la bella Lillangen di Carugate Expedit divenne padre di un promettente rugbista che chiamò proprio William ma che venne subito soprannominato dagli amici “Billy”.
A Billy il rugby non piaceva molto, nonostante gli sforzi del padre per fargli imparare la sua creazione. Ogni sforzo fu vano, papà Expedit non se ne fece mai una ragione e, ormai sconfitto dalla vita, esattamente cento anni dopo quella notte con Ellis, il vecchio di Cassina tornò per l’ultima volta in Svezia e nascose nelle cortecce degli alberi della foresta di Agunnaryd i 98 ovetti Kinder.
Billy non raccontò mai a nessuno della storia di suo padre, nemmeno ai suoi figli, ma l’istinto dell’airone non muore mai e così la forza interiore che rese Expedit il primo rugbista della storia esplose con tutta la potenza tanti anni dopo, sempre a Cassina, sempre in una notte di luna piena. Andrea è un promettente portiere di riserva, entrato per l’ultima di campionato a risultato acquisito il giovane airone offre una prestazione maiuscola come sempre, ma la sera in camera sua viene sopraffatto da un sogno così reale da essere quasi vero: la Svezia, una foresta e un ovetto kinder. La mattina Andrea in trance decide di lasciare tutto e partire per la Svezia alla ricerca delle sue origini, a lui nascoste dal malvagio bisnonno Billy. Mette piede a Agunnaryd ma della foresta non è rimasto più nulla, l’Ikea ha comprato la foresta anni fa e tutti gli alberi sono stati tagliati per fare i mobili, destinazione Italia. Di alberi se ne salva uno solo, rimasto a monito della comunità.
Guidato dallo spirito di Expedit e dal padre Ennio, anche lui svegliato dal richiamo della foresta i due Cerutti trovano nel legno l’ovetto numero 16 denominato: “il piazzato”. Appena tornati in Italia gli aironi, rubando dallo scudo di Capitan America alcuni pezzi di vibranio e seguendo le indicazioni degli avi, creano il “Conetto” più preciso del mondo.
Il sogno dunque è reale, ma dove sono finiti gli altri 97?
Andrea non ci mette molto a scoprirlo, il modo per diventare il più grande giocatore del mondo è nel catalogo Ikea 2011 dove Andrea viene prontamente assunto. Ad ogni allenamento l’airone appare migliorato, ad ogni mossa sembra più agile.
Per tanti sembra destinato a diventare il giocatore più forte del mondo, per molti lo è già.
Dipende da quanti ovetti ha trovato o da quelli che troverà.