CoyotesOLDUna sconfitta che vale una vittoria

4 Giugno 2019

Ebbene si e non è la solita giustificazione a fine di un torneo old.
Andiamo con ordine però, occorre tornare con la (poca) memoria a circa un mese fa. Il nostro augusto DS ci annuncia, con le dovute fanfare, che ha organizzato una partita in prima assoluta mondiale: Coyotes vs Staff.

I più entusiasti, ed ingenui, di noi esultano ed accolgono con grande favore e calore l’idea; i più coinvolti con la realtà del CE si fanno terrei in volto e cominciano a sfogliare forsennatamente i calendari alla ricerca di un impegno improrogabile (encomiabile in questo il Sindaco che è riuscito nell’ordine a: far ammalare con tempestività il figlio, spedire i suoceri alle terme e la moglie al concerto di Vasco dovendo quindi restare a cura della prole).

Effettivamente per noi vecchi scendere in campo (giocare sarebbe un uso improprio del termine) contro una selezione di giocatori veri rappresenta una bella sfida, se poi i suddetti giocatori sono ancora in attività la faccenda si complica.

In ogni caso il Coyote è un animale strano: brontola, cazzeggia ma poi si fa trovare pronto quando c’è bisogno; infatti siamo un nutrito gruppo a servire ai tavoli e darsi da fare per il corretto svolgimento del torneo del Bruco sperando che la sfida venga sospesa per nebbia, alluvione, carestia o varie ed eventuali.
Nessuna di queste eventualità si verifica e il momento fatidico si avvicina: i Coyotes si radunano nello spogliatoio, si fa del macabro umorismo sulla mancata sponsorizzazione da parte dell’Outlet del funerale (ci riproveremo alla prossima) accogliamo con calore Pet3tta e Gigi che decidono di schierarsi con noi (un coyote è per sempre) e le “nuove leve” Deca e Denis che ci fanno l’onore di indossare la nostra maglia.

Il castello è in fiamme, il pubblico è più caldo del sole e la partita comincia. Inaspettatamente sono i Coyotes a proporre le prime azioni ma subiscono le fiammate in velocità dei coach, dopo una certa età rischierarsi diventa complicato si sa. Subiamo un paio di mete ed un infortunio (tieni botta Dome) ma non molliamo, lenti (per forza) ma inesorabili guadagniamo metri grazie all’unica cosa che aumenta sempre con l’età: il peso.
Il lavoro viene premiato con una meta sotto i pali dopo una splendida maul.
Chiudiamo il primo tempo sotto di un paio di mete (o forse più) ma era prevedibile.

Il secondo tempo propone lo stesso copione del primo: i Coyotes fanno il loro gioco e i Coach sono pronti a punire eventuali errori. Abbiamo capito che la nostra arma è il frutto del duro lavoro svolto durante l’anno ai terzi tempi e la sfruttiamo senza pietà: proponiamo un serie di nere che ci portano nei loro 5 fino alla meta di astuzia di Mapelli.

La partita si chiude sul 5 a 2 per lo Staff , qualcuno dirà che è comunque una vittoria per le 2 mete segnate ma io credo che il significato di questa partita vada oltre il punteggio. Per la prima volta Coyotes, Staff e Seniores hanno calcato insieme il campo, giocato, sudato, si sono divertiti e hanno fatto divertire il pubblico e questo, scusate, vale molto più di qualunque vittoria.

Merita di essere nominato l’arbitro Francesco che si è fatto carico di una partita potenzialmente ad alto rischio (la questura voleva farci giocare a porte chiuse per motivi di ordine pubblico o di oltraggio al senso del pudore, non si è capito) gestendo con maestria i Coyotes abituati al regolamento old ma dalle schiene poco flessibili e dal placcaggio “diversamente basso” e lo Staff alle prese con uno sport dalle regole nuove (meravigliose le grida “non si può rubare” ad ogni ruck ) ma che si gioca comunque in quindici, vero Roby? . Grazie Francesco!

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