In 24 Ë meglio!

17 Mag 2019

Ok, lo so, líincipit iniziale sullíincongruenza delle squadre dichiarate puÚ diventare noioso, ma stavolta davvero non riusciamo a capire come riusciremo a fare quattro partite in un quadrangolare, visto che cosÏ recita il programma. E quindi il torneo di Torino si presenta subito interessante.

Come interessante si presenta la location: bei campi, ottimo spogliatoio, bella club house. Piano piano arrivano i giocatori, sia coyotes sia Tacco13, perchÈ anche per le nostre amiche Ë previsto un bel torneo.

Nello spogliatoio comincia la conta dei giocatori che mano a mano arrivano. Dodici, quattordici, sedici (e gi‡ qui scende la lacrima di emozione ai reduci di Sesto Fiorentino), diciotto, venti (commozione generale), ventidueÖÖventitrËÖoh, allora! Basta! Siamo in troppi, mica mi sono fatto 200 Km per giocare 10 minuti! Ma líincazzatura passa subito quando vedi Gigi e Giglio chiacchierare mentre si cambiano insieme a noi.

Ok, andiamo in campo, tanto piove. E cosÏ henry si va a riparare al gazebo dei fisioterapisti inventandosi dolori al polpaccio, battendo cosÏ il record di ìcorsa al massaggiatoreî ottenuto da Tunello in Polonia.

» presto e si cazzeggia un poí e troviamo il tempo di capire il mistero delle quattro partite ad un quadrangolare: si Ë aggiunta una squadra di MixAbility, cioË ex giocatori che giocano insieme a dei disabili, un bellissimo progetto di integrazione nel mondo del rugby.

Cominciano le partite e comincia il divertimento. Con 23 giocatori Ë tutto pi˘ facile, soprattutto se qualche veterano del calibro di Paolone, Gigi, Giglio e CapMino ci guidano. La concentrazione rimane alta per quasi tutta la partita, fino a quando un giocatore avversario si infortuna leggermente. La solita procedura: líarbitro ferma il gioco e chiama il dottore. Da quel momento niente Ë pi˘ come prima. Solo la generazione onanistica della ìdottoressa alle grandi manovreî puÚ capire quei momenti e spiegare perchÈ tutto sul campo si Ë fermato come in una scena di Matrix. Qualche minuto per riprendersi e si ricomincia a giocare. Credo la partita sia finita in parit‡, 0 a 0 o 1 a 1. Boh, poco importa. Ma sappiamo tutti che nei tornei old non contano i risultati, contano solo gli aneddoti che ci ritroveremo a raccontare ai nuovi arrivati o a chi non cíera.

Durante la pausa tra una partita e líaltra Ë arrivato Lui. Non camminava sulle acque e non trasformava líacqua in vino (purtroppo), ma per noi Ë stato comunque un miracolo, un apparizione, una visione vedere Pe3tta entrare in campo con la nostra maglia. E nonostante lo sguardo della moglie a bordo campo dicesse ìSe ti fai male ti faccio il restoî, Lui si Ë buttato in campo come se non avesse mai avuto un pezzo di ferro nella mano per qualche mese.

Seconda partita vinta 1 a 0, questo me lo ricordo perchÈ Giovannone prima di schiantarsi contro la mischia, partendo da una punizione sui 10mt, si gira e mi chiede: ìvado a destra o a sinistra?î, ìDestra, non cíË nessunoî dico io. Si butta (ovviamente) a sinistra, uccide un paio di mischioti e fa meta. Grande Giova!

Terza partita vinta anche quella, nonostante la stanchezza cominci a farsi sentire e la coda degli infortunati in attesa delle attenzioni della dottoressa aumenta sempre di pi˘.

Quarta partita contro i MixAbility. Cominciamo subito col dire che siamo riusciti a pareggiare 1 a 1, si perchÈ perdevamo 1 a 0, perchÈ usti quanto corre quello! Sar‡ anche un ìdisabileî, ma il ragazzo, con la sua disabilit‡, non Ë riuscito solo ad abbattere il muro del pregiudizio, ma nientemeno che la nostra mischia, facendoci líunica meta che abbiamo subito in tutto il torneo. E con grande fatica e solo riordinando le idee (non guardate a sinistra, non guardate a sinistra, la dottoressa non sta correndo in campo, no, ssshhh, buoni, tranquilli, non distraeteviÖ) siamo riusciti a pareggiare.

Bene, partite finite. Si comincia con la seconda parte del torneo. Ci ricongiungiamo con le tacco13, anche loro reduci da buoni risultati sul campo e ci si rilassa come gli anziani al ìcircolo degli scaviî. E il terzo tempo comincia. » sempre bello un terzo tempo coyotes-Tacco13, ma quello di Torino ha sfornato tanti aneddoti da riempire le future serate in club house. La musica anni 70/80 fa da sfondo ai balli sui tavoli e a Spritz che limona dura con degli spritz campari che si materializzano nella sua mano pi˘ e pi˘ volte. Tra le numerose portate da matrimonio cíË anche tempo per la premiazione delle squadre, dove il nostro Cap si presenta accompagnato da un lucidissimo Spritz in modalit‡ Paolini. Durante la premiazione si alternano i soliti CuliNoti maschili e femminili, interrotti solo da uníapparizione di un culo sconosciuto, pare di una giocatrice del Cus, immortalato dai vecchi avventori affetti da cliccazio-precox sulle fotocamere dei cellulari. Un servizio fotografico degno degli eredi al trono inglese.

Si arriva al dolce e le danze scivolano verso pezzi della Carr‡ alternati a balli latino americani, capaci di mostrare il meglio e il peggio di ognuno di noi.

Con líarrivo degli shottini alla liquirizia in bicchierini di cioccolato comincia líesodo verso casa dei Coyotes, e tra un MarcelProust-Prof alla ricerca del cesso perduto e una morra per decretare il perdente che porter‡ in salvo gli inabili alla guida, il torneo si chiude definitivamente, decretando tutti vincitori di una bella giornata.

Che dire, ci siamo divertiti e nessuno si Ë fatto male pi˘ del solito quindi Ë andata decisamente bene, a parte il lunotto posteriore della macchina di Beppe che pare sia ancora in prognosi riservata. Líinvito per il 9 maggio 2020 Ë gi‡ stato consegnato al Cap e il cippa decider‡ se partecipare in base allo staff medico che sar‡ presente. PerchÈ la sicurezza Ë importante.

Alla prossima!

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