Reduci dal fantastico torneo torinese e graziati il lunedì successivo dal Greco che ci ha premiato con un delicatissimo allenamento defaticante, oggi torniamo in campo per un test match contro gli amici dell’ASR.
Ma non possiamo stare con le mani in mano e quindi nell’attesa degli ospiti il Greco ci prende gentilmente in consegna per un sostanzioso riscaldamento, dopotutto viste le temperature non gli si può dare torto.
A fare da contorno a bordo campo si materializza anche un nutrito gruppo di tifosi, s’intravede un aspirante Coyotes che brama dalla voglia di entrare in campo, c’è “Costola” che si è fatto vedere solo perché ha saputo che Sgarra non era nei paraggi, “Sterno” che continua a latitare per colpa di un polpaccio che a suo dire è l’unica cosa dura che gli sia rimasta (parole sue!!) c’è Bear passato solo perché gli hanno assicurato un terzo tempo “Broccoli Free”, solo per citarne alcuni.
Comincia la partita ma capiamo subito che qualcosa non va…distratti, molli, non vinciamo una touche, palloni che non scorrono come dovrebbero lungo la linea dei tre quarti e in tutto questo marasma nonostante un’accorta difesa nel giro di dieci minuti subiamo due mete. No qualcosa non va, questo “Canis latrans” è veramente un animale strano, ci fermiamo un attimo per prender fiato qualche urlo d’incitamento un richiamo all’ordine e alla concentrazione, sappiamo che possiamo far di meglio lo abbiamo dimostrato a Torino è solo una questione mentale, ci guardiamo negli occhi, fischia l’arbitro, ritorniamo in partita e …tutto cambia, improvvisamente i nostri avversari ci sembrano stanchi, lenti imprecisi ma la realtà è un’altra, finalmente siamo entrati in partita, ci siamo sbloccati, in silenzio in ordine e con grinta riprendiamo le redini del match e cominciamo a giocare a Rugby, mischie, maul, tutto comincia a funzionare alla perfezione fino alla realizzazione di una bellissima meta che chiude il primo tempo.
Il secondo tempo è tutta un’altra musica, in campo riusciamo a mettere a frutto (quasi) tutto quello che abbiamo provato incessantemente durante mesi e mesi di allenamenti costringendo l’avversario a difendersi per ben quindici minuti durante i quali realizziamo altre tre fantastiche mete chiudendo la partita con un punteggio finale di 4 a 2.
Non sono mancati momenti esilaranti, Sante che si perde in area di meta oppure Maurizio che in preda ad una visione mistica si tuffa appena attraversati i 22 avversari.
Una partita molto bella, giocata correttamente da entrambe le parti al termine della quale come tradizione è seguito in CH l’immancabile terzo tempo insieme agli amici dell’ASR che ringraziamo ancora.
Vincere è bello, ti dà la carica e ti ripaga di tutto il lavoro svolto in campo ma ciò che più mi riempie di gioia al termine di ogni partita, vinta o persa che sia, è che incrociando gli sguardi dei miei compagni nonostante la gioia o la rabbia, la delusione o la felicità, il dolore e la fatica, io riesca sempre a cogliere nei loro visi la soddisfazione di chi sa di appartenere ad un branco di canidi speciale.
Forza Coyotes
Totò