ARCHIVIOGIOVANILIUNDER 18U18: CE vs Amatori&Union Milano

17 Dicembre 2018

Estratto di dialogo avvenuto in campo tra capitan Super e Jaki (seconda linea). Super, reduce da una brutta influenza, è sceso in campo ancora febbricitante. Lamenta dolori in tutto il corpo. Gli occhi sono visibilmente arrossati a testimoniare un riacutizzarsi della febbre:

Jaki: “Super tutto a posto?”

Super: “mi fa male dappertutto ma ce la faccio”

Jaki: “dai non mollare proprio adesso”

Super: “tranquillo Jaki, qui non si molla un mazzo(*)”

 

In questo scambio, registrato da chi scrive grazie ad un sofisticatissimo sistema di microfoni direzionali, c’è tutto lo spirito con cui la nostra U18 ha affrontato l’Amatori-Union, squadra temibile e meritatamente prima in classifica.

La pericolosità dell’avversario si capisce dopo meno di dieci minuti dal calcio d’inizio. I nostri sono in vantaggio 3 a 0, grazie ad una punizione trasformata, ma l’A-U schiuma di rabbia e metro dopo metro fa arrivare la propria reazione: 3 a 5.

La meta non viene trasformata, ma a pochi minuti di distanza c’è il raddoppio che porta il punteggio sul 3 a 10.

L’A-U ha un gioco ben organizzato, una mischia solida e dei trequarti veloci. È davvero difficile tenere testa ad un avversario del genere ma sul 13 a 3 (dopo una punizione trasformata dai nostri avversari) i ragazzi della U18 hanno lo scatto d’orgoglio che serviva e, spinti anche dal tifo dei fratelli maggiori della Seniores, arrivano in meta con una splendida azione corale. 10 a 13 e la partita è di nuovo tutta da giocare.

La ripresa comincia come si era concluso il primo tempo, con un gioco durissimo ma sempre corretto e con le due squadre che, contrariamente al pronostico che ci dava ampiamente sfavoriti, sembrano equivalersi. È una vera guerra di trincea, resa ancora più difficile dal terreno scivoloso e dal pallone ricoperto di fango che sembra non voler collaborare più di tanto e che costringe entrambe le squadre a molti errori alla mano.

I nostri continuano a dare battaglia, dominando le touche e sostenendo con efficacia gli impatti della loro mischia, ma l’A-U fa vedere davvero un bel gioco e in poco tempo si porta sul 10 a 20. Poi, sfruttando una superiorità per un giallo dato al loro mediano di mischia, i nostri ragazzi si portano prima sul 15 a 20 e poi sul 22 a 20 con una splendida meta di intercetto di Jaki che corre al rallentatore fino a schiacciare in mezzo ai pali, rendendo più agevole la trasformazione.

Il pubblico esplode. Tre giocatori della prima squadra chiedono di potersi iscrivere in U18. Dall’aeroporto di Linate telefonano per lamentarsi del fatto che col casino che c’è a bordo campo non riescono a sentire gli aerei in decollo.

È una soddisfazione immensa ma che, purtroppo, dura poco più di dieci minuti. Tanto occorre agli avversari per segnare la meta del 22 a 25 e chiudere la partita.

Un vero peccato per i nostri ragazzi, che hanno davvero sfiorato l’impresa storica, ma a cui resta la soddisfazione di aver tenuto in scacco un avversario validissimo e che nella partita di andata ci aveva battuto in modo eclatante.

Tale è la soddisfazione che i nostri decidono comunque di eleggere il man of the match, come se avessero vinto. Il titolo va a Livi, terza ala che oggi ha fatto davvero la differenza.

Se il rugby si giocasse con i “se” ed i “ma” potremmo provare a ipotizzare che cosa sarebbe successo se non avessimo avuto tante assenze, sia in mischia che tra i trequarti, e avessimo quindi potuto contare su qualche sostituzione in più, mettendo in campo forze fresche al momento opportuno. Ma la cosa più giusta da fare è dare merito agli avversari per la bella partita ed ai nostri ragazzi per la prestazione comunque maiuscola e per la crescita, ancora una volta evidente, degli ultimi mesi.

A fine partita riusciamo a strappare un’intervista a caldo a Jaki, autore della meta del sorpasso.

“Allora Jaki, una soddisfazione immensa poter segnare sul campo di casa contro un avversario costì ostico. Che cosa si prova a tenere testa ad un squadra sulla carta tanto superiore a noi?”

“Papà ma come cavolo parli? Guarda che se hai esagerato con la birra lo dico alla mamma. Dai fammi andare a mangiare che ho fame!”

Vabbè.

Forza CE!

Filippo

(*) nella versione non edulcorata il dialogo faceva riferimento ad alcune parti anatomiche che per buona creanza riteniamo opportuno non menzionare. Pare anzi che ci siano stati frequenti riferimenti a varie divinità di almeno 3 tra le principali religioni rivelate

 

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